“Per il nostro dottore unico e speciale.

Auguriamo a lei e famiglia un sereno Natale ed un felice anno nuovo!

Non ci stancheremo mai di ripetere che la stima che abbiamo nei suoi confonti

è infinita e inoltre vogliamo ringraziarla per tutte le volte che c’è stato vicino nei

momenti più difficili,aiutandoci a superarli,con cortesia e professionalità.”

Ho letto più volte questo biglietto ricevuto durante le feste.

Non avrei voluto pubblicarlo,per non dare l’impressione di essere in fase di

autoglorificazione.

In queste parole mi appago,sento l’atto medico compiuto.

(gennaio 2009)

Qualsiasi collega ve lo confermerà:l’arrivo del cardiologo a casa per la visita era un evento.

La tovaglia di lino perfettamente stirata,la saponetta palmolive scartata per te,il presente

(uova,arance,ect)offerto solo dopo aver pagato l’onorario.

Eravamo signorili noi siciliani,se poveri, lo eravamo maggiormente.

Sapone liquido,tovaglioli di carta,un grazie stentato ora sono la norma.

Restano tracce del vecchio in alcuni paesini della provincia.

Com’è che si chiama?Nostalgia?

(gennaio 2009)

Primo pomeriggio.Viale Europa.Barricato in macchina,tra tante macchine davanti ad un rosso.Sto sentendo la sinfonia 93 di Haydn,la mia preferita ,per stordirmi.

Accanto a me in uno scooter”togo”un ragazzo di circa 15 anni.

Senza casco,piercing al naso,sigaretta in bocca,capelli rasta.

Lo immagino tra 30-40 anni.Si ammalerà di smog e fumo?

Ascolterà mai Haydn?

(gennaio 2009)

La sala d’aspetto di uno studio medico è posto palpitante,vero,autentico.

I pazienti si scambiano consigli,pareri,ricette.

Mi piace ascoltarli di soppiatto,quasi rubando le parole.

Da un po’di tempo il tema della”guerra”ha preso il sopravvento:le facce scure,

gli occhi tristi.

Una vecchietta mi ha detto:Dutturi i visti a televisioni di picciriddi motti?.

Li ho visiti amica mia,tre erano in fila come pesci su un banco da pescivendolo,

altri in braccia a madri disperate,uno solo sull’asfalto.

Un uomo aveva perso otto figli su nove,moglie,madre,padre.

Piangendo,tenendo a sè il superstite:Mi è rimasto lui e Allah.

Progresso,civiltà,evoluzione tecnologica?

No,solo barbarie,orrore.

A proposito,ma sapete chi è stato nominato al Grande Fratello?

(gennaio 2009)

Tanti anni fa mi innamorai del Doppler.Come di una bella donna.

Ero laureando.Tino Manganaro organizzava un convegno sulla metodica:

ne fui incantato.Finiti i lavori mi presentai,gli chiesi di frequentare l’ambulatorio.

Acconsentì con cortesia.La prima volta che presi la sonda ero congestionato,

nervoso.Terminai l’esame giurando che non ne avrei eseguiti altri,per manifesta

incapacità.

Ma era il pimo bacio.Non sempre riesce bene.

Nacque la passione.Lessi i sacri testi dell’epoca(Franceschi,Dauzat,ect)e tante

indagini viste e fatte.Vigeva l’era dell’analogico:il Color Doppler era una prospettiva

fantasiosa.

Le arterie,le vene erano un rumore,al massimo un grafico.

Come era bello riconoscere una carotide,una vertebrale dal suono!

(gennaio 2009)

La solita intervista.Ciao,come va?Passate bene le feste?

Ti lascio dei campioni?Poi l’informatore cambia espressione,perde in scioltezza,esce dalla borsa un libro

dicendo:La nostra azienda si onora di donarti.Quindi tace, più che orgoglioso mi sembra perplesso,mi da

il volume.

Leggo il titolo”Invito alla lettura dei Vangeli”,ora capisco…

Gli dico che sono credente,praticante,che da pochi mesi ho fondato e coordino un Gruppo cattolico

dal nome”Terra di Gesù “e che ho gradito molto.

Si rilassa,il volto cambia espressione,prende coraggio,confessa:Io vengo da una famiglia cristiana,non

sapevo se dartelo,sai ,di questi tempi.

Lo interrompo:Non è di moda ,lo so.

Ci siamo capiti.Ora parliamo di cose religiose passate,presenti,future.

Caro amico,siamo out,in direzione ostinata e contraria(come avrebbe detto il buon Fabrizio).

San Paolo:non conformatevi a questo mondo.

(gennaio 2009).

-Dottore,io sono contento quando gli altri fumano!-

A vederlo sembra una brava persona,mentre mi arrovello per capire il perchè di tanta felicità.

-Dottore,io ho un tabacchino!-

(gennaio 2009)

La rete mi stupisce.Un collega che navigando ha visto il sito mi ha contattato per un controllo al

padre affetto da aneurisma dell’aorta addominale.

Vengono insieme allo studio.Il medico è un quasi cinquantino grigio con orgoglio(merce rara di

questi tempi),cappotto sportivo,magro.Il padre ha la facies aterosclerotica,da fumo ostentato.

Confermo le diagnosi precedenti:quasi 5 centimetri di diametro e indicazione all’intervento chi_

rurgico.Stanno per uscire.

Il collega:Ma suoni la chitarra acustica o elettrica?

Acustica.Rispondo.

Riprende:Ho visto l’home page,la dedica a De Andrè,non sapevo avesse scritto”Un medico”,

sono andato ad ascoltarla.

Vanno via.

Una persona grazie al sito ha sentito Faber.Certo una sola,ma sono convinto che quelle parole,

quella musica gli resteranno dentro.

Nella vita ci sono cose che svaniscono e cose che rimangono perchè sono fatte di bello

e di eterno.

(gennaio 2009)

Scaricati dai figli.Scaricati dagli assistenti sociali.In un ambulatorio.Vecchi e soli.

Sordi.Un’anamnesi pressochè impossibile che mette a repentaglio le mie corde

vocali.

-Dutturi,m’ava scusari,non sentu bonu.-

Avvertono che mi innervosisco nel dover perdere tempo,si fanno più cupi.

Il loro atteggiamento dimesso e dispiaciuto mi fa sentire colpevole,mi spinge

a pormi diversamente.

Vi chiedo scusa.

(gennaio 2009)

Sessantino,grasso,barba incolta,quasi assente sul lettino.

Per lui parla la moglie.Non ha patologie di nessun tipo,non assume farmaci la visita è giustificata da

una dispnea recente.

Chiedo se fuma e la consorte,veloce come un giaguaro”No,ma beve dottore e tanto,a tavola,il wiskj

con gli amici al bar.”

“Bere molto fa male.”Dico rivolgendomi al paziente che mi guarda con tutta la malinconia che porta

in corpo e quasi sussurra”Senza vino si muore”.

(febbraio 2009)

Padre Dominique Ndolomo.Nero.Missionario.Opera in Congo.Rischia la vita tutti i giorni per aiutare i poveri,

gli ultimi.L’ho conosciuto per “caso”durante il periodo natalizio.Pensavo ad un progetto di beneficienza

da coniugare al Gruppo Terra di Gesù;Pippo Rigano amico storico,mi disse di lui.

Lo andammo a trovare.Ricordo uno stanzone gelido e degradato di una chiesa di periferia.Donne che lo aspettavano

con un assegno in mano per le adozioni a distanza.Arrivò.Aveva la pace nel cuore.Venne il nostro turno.Fummo subito amici.

Stava per realizzare una casa-sanità e aveva bisogno di fondi.Lo invitammo a raccontare al Gruppo la sua esperienza.

Ci siamo incontrati  il 1 febbraio:ha parlato della miseria,della fame,dell’impossibilità a curarsi, a studiare,

della guerra scatenata dai signori per allontanare queste popolazioni dai terreni per poi sfruttarne il ricco

sottosuolo,dell’assenza colpevole della comunità internazionale.

Abbiamo visto le foto dei bambini,del poliambulatorio in fase di costruzione e raccolto un bel

pò di denaro sperando di continuarlo a fare.

Un aereo lo ha riportato in Africa tra la sua gente,ora la nostra gente.Tornerà:già lo aspettiamo.

Gli uomini non sono solo politici,calciatori,manager,presentatori di reality.

Esistono anche i padri Dominique.Per fortuna.

(febbraio 2009)

Gli italiani e la corruzione”farmacologica”.

Io:Signora,grazie alla terapia,la placca carotidea di suo marito è regredita del  20%.

Lei:Bene,allora deve continuare con la bustarella!

(febbraio 2009)

Eluana è morta.

Non giudicare,non parlarne,è il modo più vero per rispettare lei e i suoi familiari.

Un silenzio per contrastare l’ennesimo scempio mediatico,che per pochi giorni

ci ha voluto far apparire questo come l’accadimento più importante.

Sapete quanti bambini che parlavano,ridevano,piangevano sono morti di stenti

nella sera in cui le TV”celebravano”l’evento?

(febbraio 2009)

Sessantino,baffi e coppola da Sicilia d’altritempi,bassino,cianotico,atteggiamento tra

l’omertoso e l’educato.

Viene per un ecocolordoppler dei vasi del collo.

Gli domando a bruciapelo,sapendo la risposta :Fuma?

:Assai. Mi risponde,con quell’accento che tanto angoscia Maroni e compagnia.

E’un camionista,dice lui di mezzi pesanti,le sigarette sono 40,50,forse di più.

Trovo placche sulle biforcazioni,un elevato ispessimento intimale.

Dò l’aspirina,la statina,dovrei parlargli del fumo.

Mi blocco.Penso ai suoi chilometri infiniti solo,con una foto

di donna nuda,i caffè,e le sigarette.

Mi esce un debole:Veda almeno di ridurre.

(febbraio 2009)

Poco più che trentenne,allegro,si sveglia con vertigini ed aumento di pressione.

Natale.Tempo di vita sregolata.Mi contatta.

Ecg ,ecocardio,doppler dei vasi del collo nei limiti.

E’difficile misurargli la pressione:sembra imbottito di catecolamine.

Guardo il collo:la tiroide.

I tassi ormonali risulteranno nei limiti,l’ecografia no.

Un tumore.Consulta un centro d’eccellenza che conferma la diagnosi.

Da cardiologo e da uomo come devo considerare il bicchiere mezzo pieno

o mezzo vuoto?Contento per una diagnosi precoce,triste per la patologia

in questa età?

(febbraio 2009)

Gioacchino mi ha mandato le foto di Kpangi.

Nel contesto di una natura lussureggiante ed incontaminata posano gli abitanti di questo sperduto villaggio congolese.

Gli anziani di lato,indifferenti ,i giovani sullo sfondo,sorridenti per forza,i bambini davanti,tristi.

Le occhiaie profonde,i vesti lisi,ma soprattutto la difficoltà di essere bambini,felici.

Per colpa nostra.Signora non si agiti,anche se fa il volontario,c’entra anche  lei.

La nostra generazione non conosce la guerra;ma gli occidentali sanno bene come

portarla in giro.Vedi il mercato delle armi,la ricerca di risorse primarie.

Come si può essere bambini con un buco nello stomaco,con un mitra negli occhi?

Una delle foto è sul desktop del mio portatile:sarà più difficile dimenticarmi di loro.

(febbraio 2009)

Sto visitando sua moglie.Trentanni,magro,bruno rompe il ghiacchio:Dottore,non si ricorda di me?

Non so chi sia,nè che chi possa essere,mentre impreco contro la mia memoria da sempre scadente,

ritorna alla carica:Lei non si può ricordare di me,quando mi ha controllato(sei mesi fa) pesavo 36 chili di più.

Mi disse che ero al bivio,che se avessi continuato con qul tipo di vita sarei diventato suo paziente:mi sono

spaventato,fame,tanta fame,camminate lunghissime e ora sono così.

Gli faccio i complimenti.Sembra lusingato dal sapere che scriverò di lui nel sito.

Il nostro amico è un esempio di volontà ed affetto per la famiglia:sa che la sua salute è bene prezioso

per i suoi cari.Sono contento di essere riuscito nei pochi minuti di una visita,a toccare le  corde giuste.

Pensate che riesca sempre?

(febbraio 2009)

Pina era una mia amica.E paziente.Per due volte l’avevo”salvata”.

La prima circa quindici anni fa quando le diagnosticai una stenosi carotidea serrata lottando

con i chirurghi vascolari che volevano operare l’arteria controlaterale,la seconda circa cinque

anni fa quando mi accorsi che l’astenia marcata sottovalutata dal medico di famiglia era connessa

ad un blocco atrioventricolare di terzo grado che richiese l’impianto urgente del pace maker.

Io la chiamavo Camurria,espressa tipica siciliana che si rivolge alle persone fastidiose.

Lei,infermiera,intelligente,ironica,stava amabilmente al gioco.

No.Non è morta.Però non c’è più:la demenza senile se l’è portata via.

E’nell’aspetto ,assente, con rumena e cugina al fianco.

Mi guarda ma i suoi occhi non sussultano,non si scompongono,sono lontani,persi per sempre.

Non la chiamerò più”Camurria”.


(marzo 2009)

La terapia”musicale”.

Una signora sulla sessantina con una voglia irrefrenabile di parlare in italiano:

Dottore,questa cura per mi ha dato per il cuore,la posso aggiungere a quella della stereoporosi?

(marzo 2009)

Sono quasi nato medico.

Non esagero.Nell’età in cui tutti i bambini volevano fare i meccanici,i giocatori di calcio decisi

che avrei curato le persone.

Ricordo la Nonna Nunziata ammalata,l’andirivieni di specialisti.

Io ero quasi incantato dal luccichio dei fonendi,dal candore dei ricettari.

I primi anni 70.Eravamo meno cattivi di adesso.

Quando ci si riuniva fra amici,parenti sentivo parlare dei medici,dei loro errori.

La frase che quasi sempre ricorreva”Il medico più bravo è quello che sbaglia meno”.

Bellissima e pietosa,misericordiosa nei confronti di un uomo che tiene tra le mani

la vita di un altro uomo.

L’errore era visto come una possibilità tragica,ma ammissibile,umana.

Ora no.La denuncia.La magistratura.La giustizia.

E anche il rimborso economico.

(marzo 2009)

Margherita è un medico.Anzi no.Lo sarà a breve.

Ha il colera ed è una suora dominicana.

I bambini di Kpangi hanno bisogno di lei.

Sappiamo tutto di Morgan,Gigi D’Alessio,Bonolis,

ma di lei non sappiamo niente.

Certo non può vendere detersivi,cellulari,abbonamenti

a pay-tv.

Salverà vite umane in Congo.

Ma vuoi mettere a paragone con il tocco vellutato di Totti,

le forme della Marini,la simpatia di Fiorello?

E’più importante che lei guarisca o che l’Inter vinca la Champions?

(marzo 2009)

Di tanto,in tanto rileggo le meditazioni,per cercare i sempre possibili errori.

Rivedo,in una veloce carrellata ,i “personaggi”che le hanno animate,la signora

dell’home page,il ricciolino calabrese,l’anziana del corno,il bevitore melanconico,

l’onorevole ect.

Un mondo ricco di vita,l’impressione di un romanzo corale.

La morte,il pianto,il riso,l’ottimismo,l’ipocrisia,i nostri tempi,tristi.

La cornice della globalizzazione,la volontà da parte dei pochi di omogeneizzare tutto e tutti in

nome del sempre lecito profitto,ma anche la voglia di resistere,di opporsi a questo fiume in piena

che ultimamente sembra rallentare la sua corsa forse perchè sazio.

Meditare per invitarvi a meditare.

Continuare a pensare.

(marzo 2009).

I pensionati e la misurazione della pressione.Una tragedia.

“Dutturi,in principiu ‘nchiana(sale),poi scinni(scende),poi ‘nchiana,poi scinni di novu…

Sugnu cunsumatu(rovinato).

Io,fingendo un’aria seria,faccio la domanda che sa già la risposta.

“Ma lei ,ogni quanto misura la pressione?”

“Ogni vinti minuti”.

(marzo 2009).

Vendo ulivi.Grazie ad un mio paziente,vivaista,benefattore,insieme agli amici della Terra di Gesù,

sto raccogliendo fondi per la casa sanità di Kpangi.Diamo a chi lascia un’offerta un bonsai di

tre anni accompagnato da una lettera che chiarisce le finalità dell’iniziativa.

E così,vendo ulivi.I pazienti sono felici di aderire,perchése c’è lei che se ne occupa,i soldi andranno

sicuramente a destinazione”.

Già il sospetto,viviamo nella cultura del sospetto,della malevolenza reciproca.

I media ci insegnano a diffidare,anche se poi le truffe” umanitarie “sono organizzate con la

loro connivenza.

Un informatore amico ex opino,”acquistando” la piantina”:Ti ringrazio,non ero più capace

di fare carità.”

(marzo 2009)

Catania.L’aeroporto di Fontanarossa.Sono ai controlli,vedo un volto conosciuto che mi schiva,

quasi infastidito.Chi è?Perchè ce l’ha con me?Le sinapsi si attivano…E’un collega,un chirurgo,

ora ricordo,so perchè non mi saluta.

Tanti anni fa.Un venerdì allo studio.Il genero di un mio anziano paziente arteriopatico.Scoraggiato.

“Dottore,mio suocero è ricoverato;vogliono amputargli la gamba destra.

“Mi dispiace,ma come posso aiutarvi?”

“Venga in ospedale,lo visiti,porti il doppler,veda se l’intervento è davvero inevitabile.”

“Non posso,urterei la suscettibilità dei colleghi.”

“Di sabato sera,non ci sarà nessuno”.

Accettai con l’incoscienza del giovane medico.

E così la sera successiva,spacciatomi per visitatore,entrai nel reparto.

Mi avvicinai al letto del paziente,sfoderando la sonda del doppler portatile:i segnali

sulle arterie tibiali erano deboli,ma presenti.L’arto non andava amputato,lo comunicai

al parente,ora radioso.

Venne il lunedì e quando presero il vecchietto per la preanestesia successe un putiferio.

I parenti:Mio padre non si tocca,non va operato,lo ha visitato il dott.Certo!!!

La reazione furiosa dei colleghi,tra cui “quello dell’aeporto” e le solo paventate denuncie.

E sì,perchè per querelarmi avrebbero dovuto ammettere l’errore diagnostico:la fedina penale

restò pulita.

Il paziente morì parecchi anni dopo per un tumore,con i piedi al loro posto.

Ripensandoci,alla soglia dei cinquantanni,forse non rifarei quello che ho fatto.

Sono migliorato?

(marzo 2009)

Siamo veramente così brutti come ci descrivono i media?

Ho visto tanta gente negli occhi,ho visto i superbi,i depressi,i fanatici,i furbi,

gli antipatici,gli esaltati,i deliquenti,ma mi sono sembrati sempre uomini,poveri diavo_

li,pronti a ripartire,a vendersi per una cortesia, per una carezza.

(aprile 2009)

Le badanti,spesso rumene,spesso belle,spesso spaurite negli ambulatori.

Lontane dalla loro terra,spesso dai loro figli,il loro destino,la loro sorte

legata a vecchi di cui nessuno vuol più sapere.

Le ho viste rattristarsi alle cattive notizie del cardiologo più

dei familiari che spesso di certe morti sono mestamente lieti.

Forse perchè a quella “carcassa”si sono sinceramente affezionate,

o forse perchè sanno di perdere il lavoro o forse per le due cose insieme.

Spesso mi soffermo a guardarle.

(aprile 2009)

Il terremoto.L’Abruzzo in ginocchio.Le case di carta.La corruzione ora non fa debito pubblico,fa morti.

Per noi messinesi la tragedia di oggi,risveglia la tragedia di ieri.

Centanni di baracche,e di degrado,non solo materiale.

L’ambulatorio freme,le immagini terribili,nel cuore.

La disgrazia ci fa fratelli.

(aprile 2009)

I libri.Una delle mie passioni.La più antica.Mi rivedo bambino con mio padre dentro la libreria Peloritana

di Corso Cavour.Sento l’odore inebriante degli inchiostri freschi.

I tre moschettieri,Capitani  coraggiosi,Pel di carota,La capanna dello zio Tom.Già,La capanna dello

zio Tom:lo divorai in un giorno,ma mi ammalò.Non più i sommergibili di Verne,le spade di Dumas,ora

un povero,negro,schiavo.

Un pugno nello stomaco.Nel mondo c’era anche questo.Mi ribellai come può un decenne.

Conobbi Martin Luther King.

Mi ammaliò lo sbarco sulla Luna,ma non scordai più lo”zio”.

Continuai a leggere:Fromm,Kundera,Kafka,Gogol,De Filippo,Pirandello,Pavese…..

Un giorno Fromm mi presentò Simone Weil e il suo”Attesa di Dio”.

Leggiamone insieme un brano che tratta la sventura,la malattia.

“Lo sventurato è a seconda dei casi un povero,un rifugiato,un nero,un ammalato,

un pregiudicato o qualcosa dello stesso genere.Sia i maltrattamenti che i benefici di

cui è oggetto si rivolgono alla sventura di cui è un esemplare fra molti altri.Maltrattamenti

e benefici,così,sono altrettanto efficaci nel mantenerlo a viva forza nell’anonimato,e sono

due facce della medesima offesa.

Colui che vedendo uno sventurato trasferisca nell’altro il proprio essere fa nascere in lui

per amore,almeno per un momento,un’esistenza indipendente dalla sventura…..

…Trasferire il proprio essere in uno sventurato significa assumerne su di sè per un momento

la sventura….”

(aprile 2009)

Tondo,barba bianca,occhi buoni e doloranti.

Mentre sto applicando gli elettrodi per l’elettrocardiogramma,squilla il cellulare.

Mia figlia Rosi,laurenda in medicina,ha superato bene l’ennesimo esame,e le faccio

i complimenti da padre orgoglioso.Spiego al paziente la telefonata.

“Dottore,che lo faccia con passione,io con mia moglie e mia figlio(ha perso entrambi-nda)
ho girato l’Italia e ho visto cose!Ora sono solo,soffro di ipertensione,mi trascuro,vorrei sapere
come va.”
Ha parlato dei suoi lutti così gravi con tono discreto,pacato.
La visita da esito pressochè negativo:un’ipertrofia ventricolare sinistra ampiamente prevedibile.
I consigli per la prevenzione,poi gli parlo di kpangi,il villaggio congolese,della casa sanità in costruzione
anche grazie ai bonsai d’ulivo che stiamo “vendendo”.
Quasi interrompendomi”Voglio una piantina,voglio contribuire.”
Lo sapevo,amico mio,i tuoi occhi non mi potevano ingannare.
Lascia l’offerta,prende l’ulivo,va via sereno.
Torna dopo dieci minuti”Mi dia un’altra pianta:la regalo ad una mia amica.
(aprile 2009)
Le linee guida per la terapia delle malattie cardiovascolari:punti di riferimento,dicono chi le scrive
(società di cardiologia europee ed americane)e chi le incoraggia(multinazionali del farmaco).
Ma le parole ci inchiodano.Linea mi fa pensare ad un segmento immutabile nella sua
traiettoria,superbo.”Noi tireremo diritto”mi rimbomba nel cervello.
E guida:peggio che andar di notte;dux è appunto il condottiero,colui che guida.
Le linee guida sono punti  di riferimento o dittatura culturale?
(aprile 2009)
Donne.Tutte e due.Hanno comprato l’ulivo per i bambini di Kpangi.
Una ha ottantanni,l’altra trenta.La prima è una nonna attempata,l’altra una giovane mamma.
Le unisce una domanda che mi hanno posto.
“Quando sarà la prossima iniziativa?”
Non si accontentano della piantina,ma felici,raggianti,per il bene fatto mi chiedono quando
potranno farlo ancora.
La voglia di dare,magari sopita, per una vita così poco umana,che esce fuori come per
incanto,e sembra non volersi fermare,più.
Possiamo ancora sperare.
(aprile 2009)
Viale Europa.Un ambulante,uno dei tanti tanti,forse uno dei più poveri.
Posteggia sul bordo della strada una vecchia Ape,color senape,arrugginita,
carica di arance locali.Poco più di vent’anni,obeso,belloccio,incolto,vive nell’attesa,
nella speranza dei cinque euro in cambio della busta di frutta.Sono stato suo cliente:
è stato gentile,cordiale.Lui sta sempre lì come un’isituzione.
Lui e il suo mezzo sono belli.
Lui è fuori legge:un’ambulante abusivo.
La nostra “solerte”polizia municipale prima o poi lo multerà.
Ha colpa chi cerca la provvidenza,il minimo supporto per vivere?
Sul Viale Europa ben altro misfatto si compie.
Ma è un delitto legale:l’attraversamento selvaggio dei camion,dei tir e lo
smog,e il rumore che turbano i nostri animi,che minacciano i nostri
corpi.
Colpevoli imprenditori avidi,politici corrotti:nessuno li multerà.
(maggio 2009)
La rinuncia alla terapia.Perchè i soldi non bastano.
Sessantina,sobria,simpatica mi confessa che non può comprare dei farmaci prescritti da un ortopedico.
“Non ce la faccio”dice mesta,composta.
Altro che cellulari di nuova generazione,vestiti griffati e tutte le stupidaggini che avvelenano la vita
in quanto brama,desiderio di possesso.
La signora non si cura perchè non può.
(maggio 2009)
Cercano un infarto per dimostrare ai loro conoscenti la propria malattia.
Vanno dal cardiologo fiduciosi.Elisir li ha addestrati bene:sanno molto del dolore toracico.
“Mi viene al centro del petto,poi sale verso il collo,verso il braccio sinistro, spesso dopo uno sforzo”.
Cadono quando gli chiedo la durata del sintomo:ad incastarli è la loro avidità di morbo.
“Un’ora,due ore,certe volte tutta la giornata”convinti di avermi impietosito.
La mia risposta li gela”Mezzora di dolore”coronarico”è un infarto.”
L’ecg,la visita a quel punto sono una formalità a cui si sottopongono malvolentieri.
Escono dall’ambulatorio cercando di farsi vedere felici,per la loro salute.
Molti di loro vanno da altri colleghi nella speranza di essere accontentati.
La patente di malati per cercare attenzione,cure,rispetto,forse amore.
La malattia per superare il vuoto,la solitudine.
(maggio 2009)
Rosina,la vecchina di Nizza,ve la ricordate?
Sono tornata a casa sua per controllarla.
Mi ha accolto ridente con un”medico amico”.Mentre la visito le dico che ho scritto di lei sul sito.
Lei non sa cos’è internet,tento di spiegargielo:Io scrivo di lei e chiunque può leggere.
Mi replica con un cardore appena risentito e dolcissimo:Pensavo che lei fosse una persona seria.
Le prescrivo dei farmaci,mi accommiato,lei:L’accompagno,le faccio vedere una cosa.Mi porta
sulla veranda astintante l’uscio piena di gerani,bocche di leone,rose.
“Le piacciono?Sa,questa rosa viene dall’Inghilterra:guardi com’è bella!
Annuisco,mentre vorrei iniziare a parlare mi ghiaccia:Ma le persone non capiscono i fiori!
(maggio 2009)
La solidarietà.Per l’Abruzzo.Per i terremotati.Tutti pronti.Politici,uomini di spettacoli ,ect..
Giusto.Lodevole.Ma…
Tira un aria brutta in Italia fatta di ronde,blocco alla immigrazione,paura dello straniero.
Solidali soltanto con i nostri?
In questo atteggiamento palesemente contraddittorio non notate una vena nazionalistica?
La vera solidarietà non ha,non può avere barriere.
(maggio 2009)
La guerra è finita.Si contano i morti.Le SORELLE DEL FARMACO hanno vinto.
Le vittime?Quasi sempre,trentaquarantenni,sposati,con famiglia e mutuo a carico,
laureati in farmacia o disclipine similari,ora a spasso.
Licenziati,in nome di un riassetto aziendale,di una fusione,comunque per ricavare il
massimo con il minimo.
E poi la mucca da mungere(lo Stato)non ha più latte ed allora via a distruggere nuovi
mercati.
E i superstiti?Dovrebbere essere contenti ed invece portano i segni nel volto,nella mimica
delle battaglie.Sono mortificati per i colleghi più sfortunati,ed impauriti perchè hanno capito
di essere comunque foglie al vento,in balia delle multinazionali,la deificazione del profitto
senza etica,senza anima.
(maggio 2009)
Ha un paio occhi limpidi,buoni,Lo seguo da anni per una fibrillazione atriale cronica.
E’suo il primo regalo natalizio:sua moglie è un’artista dell’intaglio.
Gli propongo l’offerta per l’ulivo,lui quasi bloccandomi:Due,ne voglio due.
Lo ringrazio,ma gia sapevo della sua generosità.
Lo rivedo dopo circa un mese,sul lungomare di Milazzo.
Ossequioso,ferma lo scooter per salutarmi.
Che dicono le piantine?gli dico quasi a bruciapelo.
Mi ribatte:La piantina,io ha ha casa ne ho solo una.
E l’altra?gli chiedo quasi incanzandolo.
L’altra,l’altra lo ha regalata ad una vecchietta che l’aveva visto in aspetto,la voleva, ma non aveva
soldi,e così  ne ho prese due.
Se l’uomo fosse così,se tutti gli uomini fossero così,attenti,disponibili,caritatevoli verso gli altri…
Un piccolo gesto che solo una grande persona può compiere.
(maggio 2009)
Lui,l’ulivo l’aveva comprato perchè a diciannove anni non puoi non sperare.
Ma non lo bagnerà,non lo curerà,una lombosciatalgia,una colica renale figlie di un tumore aggressivo,
quasi fulminante,non glielo permetteranno.
Ora nell’aspetto a solo tre giorni dai funerali,suo fratello,i suoi genitori.
Avrebbero dovuto esserci anche lui per l’ecocardiogramma.
Li accolgo,non so da dove incominciare,ma loro compostezza,la loro serenità mi apre.
Non vi dirò quello che ci siamo detti,non vi aspettate commenti pietistici e lacrimevoli.
Vi dirò che i suoi coltiveranno il bonsai,continueranno a sperare.
(maggio 2009)
“Perchè è scomparso il piacere della lentezza?Dove mai sono finiti i perdigiorni di un tem_
po?Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari,quei  vagabondi che vanno a
zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle?Sono scomparsi insieme ai sentieri
fra i campi,insieme ai prati e alle radure,insieme alla natura?Un proverbio ceco definisce
il loro placido ozio con una metafora:essi contemplano le finestre del buon Dio.
Chi contempla le finestre del buon Dio non si annoia;è felice.
Nel nostro mondo l’ozio è diventato inattività,che è tutt’altra cosa:chi è inattivo è
frustato,si annoia,è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca.”
Questi versi sono tratti da “La lentezza”di Milan Kundera.
Ve li regalo perchè vi spiegheranno le tachicardie,le extrasistoli che
ci attanagliano,presi come siamo,dalla velocità.
(giugno 2009)
Sordità.
Gravidanze?
Quante ansie,dottore,sì,tante ansie.
(giugno 2009)
Ogni anno,in Africa,quattro milioni di bambini non superano il quinto anno di vita.
Ogni anno,in Africa,quattro milioni di bambini non superano il quinto anno di vita.
Ogni anno,in Africa,quattro milioni di bambini non superano il quinto anno di vita.
Ogni anno,in Africa,quattro milioni di bambini non superano il quinto anno di vita.
(giugno 2009)
Perchè ho riscritto la frase più volte?
Perchè la rileggiate,la sentiate vostra, vi resti dentro,vi morda l’anima.
Non ci tocca?Perchè i nostri figli mangiano,e hanno la playstation,la pancia,l’ispessimento
intimale elevato,due telefonini,le statine per fare scendere il colesterolo,gli antibiotici
per le epidemie?
Sapete perchè gli africani soffrono,necessitano del minimo pur avendo terre ricche di
ogni bene?
Non ve lo dirò,non ora.
(giugno 2009)
Sabato.Naso.Sono relatore di un corso ECM relativo allo stress ossidativo e all’aterosclerosi.
Ho l’onore e l’onere di chiudere il convegno discutendo della sindrome metabolica
e del diabete.
Nell’introduzione le definisco patologie del “benessere”.Parlo di sedentarietà,di dieta
mediterranea,di una sistema di vita imposta dai media che condanna noi ed i nostri
figli all’aterosclerosi.
Vado a concludere con una diapositiva di Omar Simpson con pancione in evidenza,
appollaiato su una poltrona,davanti una televisione.
Poi guardo la platea e:
Vi parlero’di miei amici che la sindrome metabolica,il diabete non l’avranno mai:sono
i bambini di Kpangi,un villaggio sperduto del Congo.Loro non hanno cibo,muoiono
di malaria,AIDS,colera:con i fratelli della Terra di Gesù sto provvedendo alla costruzione
di una casa sanità perchè possano curarsi.
Chiudo così e me ne pento,ho sbagliato,in quel contesto le mie frasi possono apparire
autoglorificative.Comunque è andata,applausi di rito,poi il pranzo conviviale.
Lunedì.Mi chiama allo studio un collega che ha seguito il corso,vuole contribuire
al progetto,mi presenterà un prete ex-missionario,suo amico,per farmi aiutare
nella raccolta dei fondi.
Non ho sbagliato.
(giugno 2009)
In un sistema dove sono ben poche le libere scelte,anche il medico ci capita.
(giugno 2009)
La stanchezza del venerdi.Faccio le ultime visite quasi tirandomi a forza.
Voglio quiete,la famiglia,la chitarra,gli amici.
Ma già domenica mattina avverto l’assenza dei pazienti,dei loro problemi,
dei loro difetti,dei loro pregi.
Mi manca quello che Gogol definisce”il turbinio degli uomini”,quel movimento
di riso e pianto,di allegria e sventura,di bene e male che chiamiamo vita.
(giugno 2009)
Il mio lavoro,il lavoro di medico mi ha fatto un grande regalo.
Ho sentito,sento,sentirò il dolore dell’altro,del non io:
l’apertura verso il prossimo.
La partecipazione del dolore degli altri diventa inevitabile
se vogliamo vivere la nostra vita.
Un sorriso,una pacca sulle spalle,una parola di conforto fanno bene
tanto a chi lo riceve quanto a chi la da.
(giugno 2009)
Magia dell’ulivo.
So che è un’informatrice del farmaco,che per due volte è venuta ad intervistarmi
non trovandomi,ogni volta acquistando il bonsai.
Non mi conosce e mi da dei soldi per uno scopo benefico:deve essere una bella persona,
inizio a fantasticare.Sarà così,sarà cosà.
Al terzo tentativo ci incontriamo:trentanni,biondina,giovanne mamma,serena,esattamente
come la immaginavo.
Magia dell’ulivo.
(giugno 2009)


E’venuto a trovarmi.Le sembianze di una bambina neurolesa di nove anni.
Una bambina che non ha mai camminato,parlato,che vive tra convulsioni
e Valium.Bella,bionda,assistita da una madre amorevole bella,bionda quanto lei.
Deve eseguire un’ecocardiogramma per una sospetta arterite di Takajasu che
fortunatamente non riscontro.La mamma alla buona notizia piange,va via
felice portandosi la sua bimba.
E’andato via lasciandomi dentro tormento e pace.Come sempre.
(luglio 2009)
“Vivere,Cesonia,vivere è il contrario di amare.Te lo dico io.Che bello spettacolo,
Cesonia.Mi occorre il mondo,e spettatori,vittime e colpevoli.”
Questo brano è tratto dal Caligola di Camus.
Sono parole dell’imperatore e sembrano apparentemente contraddittorie.
Vivere è il contrario di amare.
Lui ha perso Drusilla,l’amore:vuole soffocare il dolore della dipartita nella vita.
Vuole spettacolo di morte,carneficine,stragi.E lo avrà.
Caligola è l’emblema dei dittatori del ventesimo secolo.
Ma noi uomini del ventunesimo,siamo diversi?
Non cerchiamo anche noi sangue,dolore,guerra?
(luglio 2009)
Il dolore e gli occhi.
Il dolore degli uomini è tutto lì dentro.
Basta verderli anche solo per un attimo.
E come se la vita dell’altro ti si aprisse improvvisamente.
E tu senti,provi in quell’incrocio di sguardi sensazioni non tue.
(luglio 2009)
I sani e i malati.Due mondi.
Si può stare da una parte o dall’altra.
Dipende dalla sorte.
I sani non amano star vicino ai malati:loro forti,sono turbati nella “salubre” felicità.
Nel mondo ebraico i malati,lo erano perchè maledetti da Dio.
Appestati,rifiutati dai simili e dalla divinità.
Sono passati secoli.Ma l’ostracismo continua:un anziano lettigato,un paziente
oncologico terminale,un bambino Donwn spesso sono peso,zavorra,carico.
(luglio 2009)
Il silenzio è l’unica arma dell’anima.
(luglio 2009)
Andare dal cardiologo,come andare al cinema,in pizzeria.
L’assistente sociale che ti prende fino a casa,l’attesa nella sala con gli altri
pazienti,la visita con il medico che, se è in giornata è tanto simpatico,i saluti,
il ritorno.
L’atto medico in una giornata come questa è spesso marginale.
L’anziano vive.Parla.Dopo giorni di silenzio e solitudine.Si sente calato nella società.
Ma tutto finisce.Dopo poche ore si ritrova tra quattro mura,davanti ad un televisore
che non riesce a spegnere.
(luglio 2009)
Turchia.In viaggio su un pulmann.Poco meno di sessantanni,obesa,
capelli a caschetto che circordano un volto cianotico da  40 sigarette
al giorno,occhi dolci e tristi,un accento tra il romano e il messinese,
viene a sapere che sono cardiologo.
Le do il lei,perchè è un medico,se invece fosse stato un ingegnere od
un architetto…
Scopriamo di avere delle”affinità elettive”:la amore per la pittura,
la psicologia,Fromm,Weil.
Gioca a fare la svanita,ma guarda,osserva,valuta.
Parliamo della sua salute,della possibilità di malattia”cardiovascolare”.
Mi dice di sua madre morta per una demenza senile, si difende
dai miei affondi affettuosi con una ammissione di infelicità,con un
accorata invocazione di amicizia e solidarietà.
“Tanto, vorrei morire”.
(agosto 2009)
Messina d’agosto.Semideserta.Forse anche più bella,più vivibile.
Cerco un’agenzia in centro per il bonifico a padre Dominique,
per la costruzione dell’ambulatorio.
La trovo,entro,mi stranizza la confusione,la fila che mi attende.
Poi capisco…Si gioca il Supernalotto.
Giovani,anziani,piccole cifre,grosse cifre per un sogno:l’arricchimento
immediato,selvaggio,senza meriti,spropositato.
Il sogno nel denaro,la felicità nello sperpero.
E io qui,in fila.A guardarli con occhi infastiditi e compassionevoli ad un tempo.
Poi penso che se tutte questi soldi cretini diventassero veri,buoni ,destinati
alla carità,forse nel mondo ci sarebbe meno povertà e le persone sarebbero
migliori.
(agosto 2009)
Noi uomini stiamo alla vita come le nuvole al cielo.
Apparentemente vicini alle stelle,ma nella realtà bassi,
spesso anneriti,piovosi.
(agosto 2009)
Agosto.Mare.Bambini in festa per un’onda.
Agosto.Mare.73 corpi che nessuno vuole cercare.
Sono negri,non hanno bisogno di una tomba,di una
lacrima.
E se fossero stati bianchi?
Li avremmo lasciati ai pesci?
(agosto 2009)
Un vivaio d’agosto.Pochi operai avviliti dallo scirocco sicilafricano,
sotto la tettoia per difendersi dal mezzodì,senza voglia di lavorare
com’è giusto che sia in queste condizioni.
Arriva un fuoristrada,ne esce un medico barbuto,quasi cinquantino,
apparentemente distinto,vuole bonsai d’ulivo.
Li scuote dalla noia,li costringe a prendere le piantine,a pulirle
dalle erbacce,a sudare.
(agosto 2009)
Relativismo.
Donnone  di circa centoquaranta chili,mentre si appresta alla visita.
-Dottore, dovrebbero provare a farle più larghe queste lettighe.-
Di rimando-Signora,dovrebbe provare a restingersi.-
(agosto 2009)
Non mi vedeva da un anno.Me la ritrovo in un aspetto ,splendente
come può essere una madre di una neonata di tre mesi.
E’venuta come informatrice,ma la calura ci impedisce un dialogo
professionale.
Mi chiede del Gruppo Terra di Gesù.Le parlo di padre Dominique,
dell’ambulatorio di Kpangi,dei bonsai d’ulivo venduti per beneficienza.
Esce dal portafoglio una banconota grossa,pesante,di quelle che
comprano parecchi pacchi di pannolini.
Sto quasi per rifiutarli,ma poi la vedo bene negli occhi e li accetto
perchè se così non facessi farei un torto a lei e alla sua famiglia.
Ciao,madre splendente.
(settembre 2009)
Alicudi.Silenzi fatti di rocce e flutti,la vita e il tempo che
rallentano,la luna piena che è luce,i muli come i camion.
La veranda dell’albergo è quasi nel mare,azzurro,limpido,
immortale.
Qui mi riinnamoro della mia Sicilia.
(settembre 2009)
Ottantina con aria ironica.
“Dutturi, me maritu avi novantanni,tutti i mattini priga u Signuri mu fa campari
centochinnici anni.”
“E lei che gli dice?”
“Ci raccumannu mi priga u Signuruzzu mi ci fa cangiari a testa!
(settembre 2009)
Il bianco,il nero,i grigi.
I grigi sono comunque neri perchè non sono bianchi.
(settembre 2009)
Sono i tempi dell’avidità,dell’assoluta mancanza di equilibrio,di sobrietà.
Tutto viene esaltato nel consumo,nella mercificazione.
E così i pazienti obesi,comunque in sovvrapeso,dopo aver celebrato il
dio cibo nelle mangiate infinite,smodate,quando vanno dal cardiologo
che propone attività fisica moderata e regolare ,celebrano il dio sport
nell’acquisto di scarpe,tute ginniche griffate ,spesso prodotte da azien_
de che sfruttano donne e bambini,che peraltro useranno pochissimo.
E le lunghe e bellissime passeggiate a piedi magari in riva al mare,in un
parco ascoltando la natura?
Vuoi mettere con le palestre dove si sta appicicati,scambiandosi i propri
sudori?
Sono i tempi dell’avidità,dell’assoluta mancanza di equilibrio,di sobrietà.
(settembre 2009)
Niente è più avversato del bene.E tanto più puro esso è ,tanto più
viene assalito,biasimato soprattutto da coloro del bene si sentono
proprietari.
(settembre 2009)
La guerra.Non quella dei fucili,dei morti senza motivo,delle”missioni
di pace in nome della democrazia”.
Quella che facciamo tutti i giorni.
Quella dei talk show,delle partite di calcio,dei partiti,dei concorsi
di bellezza,delle nomination.
La contrapposizione sempre e comunque,come strategia,come
condotta di vita.
Un clima avvelenato,bellico per l’appunto.
Anche medici e pazienti si fanno la guerra.
(settembre 2009)
La casa sanità di Kpangi sta per essere ultimata.
Le foto mandantemi da Padre Dominique mi ripagano degli sforzi,
mi danno nuove energie.
Penso ai tanti si e ai no.
I no.Non molti,ma numerosi,spesso previsti,dolorosi.
“Dottore,non ho spazio per la pianta- oppure-Io,gli ulivi c’è l’ho
nel giardino-oppure-Passo domani-oppure-un silenzio a capo
chino per esprimere un diniego.
I no non mi hanno fermato.
(settembre 2009)
Anziana,è da me per il controllo di una trombosi degli arti inferiori.
Accanto una figlia che aspetta trepidante le buone notizie,sul
telefonino della signora l’altra che vuol sapere.
La paziente,sofferente ma serena si compiace di tanta affettuosità,
quasi si imbarazza davanti  al medico.
Dice:I figli,i figli sono la cosa più preziosa.
Annuisco sincero,con simpatia.
Ora si intristisce,e :Ho perso una figlia:aveva 14 anni,d’estate,un mal di testa,
in poche ore.
Sono dolori che non passano.
(settembre 2009)
Quello che non avrei voluto scrivere.
I morti nel fango,il dolore nelle nostre carni.
Colline un tempo verdi e fiorite diventate assassine
in nome dell’avidità infinita.
Scaletta,Giampilieri superiore perse.
C’è ancora chi vuole il ponte.
(ottobre 2009)
Angeli con giubbotto arancione prendono dalla
mia macchina come dalle altre gli omogeneizzati,
il latte in polvere.
Sono giovani,i loro occhi brillano nel vedere tanta carità.
Sono veri,giusti.
Ho pianto nel vederli.
(ottobre 2009)
Più di ottantanni,la magrezza,il pallore dell’insufficienza renale.
Mentre sto per metterle gli elettrodi:
-Sono preoccupata,dottore.-
Penso ad un problema personale:-Per chi  si preoccupa?-
Arriva la risposta più bella.
-Per tutti,per tutti.-
(ottobre 2009)
Domenica va di chiesa in chiesa accampagnata da una ciotolina verde,
e un cane meticcio.
Si chiama Rita:è una rom,una mendicante,sessantina,magra,pelle rugata
dal vento e dalla salsedine.La salsedine perchè da ventanni  sta a
Messina in una baracca senza tetto a San Raineri:per questo
detesta l’inverno.
Siamo buoni amici:non vuole il mio euro,ma la mia cortesia,la mia voglia
di parlarle.
Questa domenica all’ingresso della Sant’Eustochia non siamo gli stessi:
abbiamo negli occhi quei morti nel fango,quelle bare.
Mi dice nel suo italiano stentato:Noi al campo(Nomadi nda)appena
visto cosa successo avere fatto raccolta fra noi chi 10,chi 20,chi 30 euro.
Non ho mai chiesto a Rita se è clandestina,nè lei mi ha chiesto un grazie
per ciò che lei ,povera, ha fatta alla mia povera gente.
(ottobre 2009)
Da quindicini anni visito a Milazzo.
Le stanze danno su un piccolo appezzamento di terreno,cortonato da una selva
di palazzi brutti,difformi,anonimi,che aveva al centro un maestoso pino mediterraneo
di circa cinquantanni.
In questo lungo periodo,durante migliaia di visite l’albero mi era stato amico,compagno,
sollievo visivo alla mia fatica.
La stessa mano che ha fatto franare Giampilieri,Scaletta lo ha tagliato.
(ottobre 2009)
Vi ricordate di Camurria,la paziente con la demenza senile?
E’ tornata a controllo con badante e cugina al seguito.
No,non mi ha ricosciuto o forse sì:appena alzata dal lettino mi ha baciato la guancia fortemente,
di slancio,quasi con impeto.
Bentornata,Camurria.
(ottobre 2009)
Siamo liberi di pensare nella stessa misura in cui siamo liberi di scegliere un dentifricio.
(ottobre 2009)
Venerdì prima della conferenza.Il vivaio,il sig.Franco mi presenta una signora magra,
non più giovane ma simpatica e signorile,nordica e la figlia più scura,frutto dell’innesto
con un locale.
Franco tesse le mie lodi,gli dice del progetto in Africa,ma non mi turba perchè è
sincero,non sviolina.
Lei si accende e:Vorrei contribuire anch’io,sa,io ho ospitato per decenni un uomo nel
mio podere e ho scoperto solo dopo che aveva ucciso sua moglie.E’stato sempre
buono con noi,fino alla fine.Ho aiutato le sue figlie che erano cresciute nel dolore.
Mentre lei parla sento Faber con la sua chitarra :E disse al vecchio dammi il vino,
ho sete,sono un assassino.
(ottobra 2009)
Ricordate la frase di Musil?La verità dall’unico vestito,dalla sola strada,eternamente
in svantaggio.E’diventata una conferenza,la mia conferenza più meditata”Sei pazienti
in cerca di diagnosi”.
Il titolo fa la parodia a Pirandello,ma dentro cè la frase dello scrittore austriaco.
Sei casi clinici dov’è l’apparenza è falsità,e la giusta diagnosi va scovata,ricercata.
Arteropatie che celano ischemie coronariche,insufficienze venose che nascono
da uno scompenso cardiaco,ect…
Un’attacco alla medicina dei numeri,un accorato ritorno alla clinica.
La presento all’Ordine dei Medici,sento la platea attenta,silenziosa,partecipe.
Ma non parlo solo di verità mediche.Parlo della verità africana,anchessa in svantaggio.
La verità chiama giustizia.Faccio vedere i bambini di Kpangi,l’ambulatorio.
Non mi dimentico di Scaletta,Giampilieri.
Con me i fratelli e le sorelle della Terra di Gesù,le piantine d’ulivo.
Finisco da dove ho incominciato.La verità.
Poi la vendita dei bonsai,i soldi nelle buste per l’Africa e per Messina in nome
di una solidarietà che non può non essere universale.
(novembre 2009)
-Signora,forse al controllo dal diabetologo è andata nervosa?
-No,dottore,in macchina.
(novembre 2009)
Il desiderio e la solitudine.
La brama di tutto,salute compresa,in una visione egocentrica.
Si desidera per sè e solo per sè.
Degli altri poco importa eccezion fatta per coloro che fanno parte del “sè”.
Il desiderio,questa patologia del desiderio,ci vince,ci schiaccia al suolo,ci
imprigiona,ci rende tristi.
Gli occhi si ammalano,il cuore non c’è più,il Crocifisso diventa odioso
al muro perchè del nostro male è testimone.
(novembre 2009)
Rosi ha ventritrè anni,è una laureanda in medicina e soprattutto,una delle
due mie figlie.
Vive con passione i suoi studi:sarà una brava collega.
Giorni fa il tutor l’ha portata in reparto.
Un’anziana e il suo edema polmonare.La morte in agguato.
Il medico alla figlia:Signora,le dica qualcosa:potrebbe perdere coscienza da
un momento all’altro e per sempre.
-Mamma,dove hai messo i soldi?
(novembre 2009)
La gestualità.La mimica.Lo sguardo.La luce degli occhi.
Più delle parole.
Provare a guardare le persone senza ascoltarle.
Le coglierete nella loro nudità.
Spesso nella loro pochezza.
Prendete un politico alla televisione,togliete l’audio…
(novembre 2009)
Estate del novembre siciliano.Dopo le tante,cattive pioggie.
Io,Nicola,Vincenzo a Milazzo,sul lungomare di Ponente.
Loro sono due scultori che la provvidenza mi ha mandato.
Mi consegnano duecento formelle di terracotta raffiguranti
una Madonna con ulivo che offriremo in cambio delle offerte
per i nostri fratelli africani.
Il sole ci riscalda,quello che stiamo facendo anche.
(novembre 2009)
Li ho avuti sempre accanto.I collaterali(così amo chiamarli).
Pronti all’attacco:scrutano te e tutto ciò che ti gira intorno
con l’aria di un giudice inflessibile.
I loro attacchi,possenti e subdoli nello stesso tempo,pronti
a distruggere ogni cosa di te.
Spesso sono mascherati da amici,anche apparentemente intimi.
La cosa peggiore che ti possa capitare è di fare cosa buona.
Affilano i canini,limano le lingue.
La maturità dei quasi cinquantanni mi ha spiegato che mai potrò
disfarmene.
(novembre 2009)
Sala di emodinamica.Poco di più cinquantanni,magro,baffo siculo
è pronto per la quinta angioplastica.Il collega che sta per iniziare
la coronarografia lo conosce bene.
Lo buffoneggia, forse per metterlo a suo agio.
Ma il nostro eroe non mi sembra in difficoltà,contraccambia.
Sull’uscio di quella sala c’è una donna minuta e carina.
Lei trema.Stringe nervosamente non so cosa tra le mani.
E’la moglie.
Sfoglio la cartella e vedo che il paziente in atto fuma!!!
Chiedo confermo alla signora.
-L’ultima l’ha fumata prima di entrare lì dentro.-
(novembre 2009)
Domenica pomeriggio invernale e tiepida.
Il messinese DOC  passeggia sul Viale San Martino,ossia il Viale.
Posso non essere lì?
Il padre al figlio:
Ni fai chiù di Ciufà!
Già Ciufà,questo antieroe bonario,mattacchione e stupido
sta per morire.
Tra vent’anni nessuno ne parlerà.
Potrà nascerne un altro?
Questo mondo può ancora produrre una cultura popolare?
(novembre 2009)


Sono davanti a me.Sono 73.Gli alunni della Leonardo da Vinci
di Giampilieri Superiore,sfollati a Mortelle.Dalle colline ioniche al
Mar Tirreno.Violentati nelle radici.In aule fredde,senza riscaldamenti.
Accanto a me il preside,il Gruppo Terra di Gesù e i giocattoli
che tra poco doneremo.
Sono davanti a me contenti ,come sa essere un bambino quando
sa che tra poco scarterà un pacco.
Sono davanti a me tristi,come  sa essere un bambino che festeggierà
il Natale lontano dalla propria casa.
Ho il”coraggio” di parlare loro dei bambini di Kpangi,gli dico che parte
dei soldi per i regali viene dall’Africa.
Alzo il capo come per finire il discorso.Incrocio gli occhi verdi di
un’insegnante,piangenti.
(dicembre2009)
I medici sono come il vino.Nascono buoni e col tempo possono solo migliorare;
oppure nascono cattivi e col tempo possono solo peggiorare.
(dicembre 2009)
Le Madonnine con l’ulivo di terracotta.Duecento.”Vendute”tutte in una sola settimana.
Con il  ricavato l’ambulatorio di Kpangi può considerarsi finito.
Esiste un regalo di Natale più bello?
(dicembre 2009)
Le cattive notizie.Così difficili.
Non vorresti mai darle.Cercare di rendere accettabile l’inaccettabile,la sventura.
Nessuna scienza,nessuna psicologia,nessuna preparazione può aiutare il
medico in questo compito.
Solo un grande cuore,solo un’umanità calda,solo un atteggiamento di misericordia.
(dicembre 2009)
La carità non ha occhi per vedere,nè orecchie per ascoltare,ma solo mani,
mani per fare.
(dicembre 2009)
Io e Padre Dominique.
Ci siamo rincorsi per quasi un anno,tra e-mail,telefonate.
Tante miglialia di chilometri ci hanno separato.
Ora qui accanto,a tavola,la tavola del Natale.
Siamo sereni,il cibo non frena i nostri progetti:la scuola da affiancare alla
casa sanità,le microadozioni.
Averlo vicino mi fa sentire più vicini i  bambini di kpangi.
(dicembre 2009)